Generazioni di Vinificatori
Dopo molti sogni e fatiche Pietro Lanzavecchia con sua moglie Pietrina fonda la Villadoria. La moglie Pietrina gli sarà sempre accanto in questa impresa.
L’obiettivo è creare un’azienda che racchiuda la tradizione Italiana per il vino e la visione imprenditoriale di Pietro, il sogno di essere conosciuto con i suoi vini in Italia e all’estero.
In questi anni viene acquistata la Tenuta ed i vigneti in Serralunga d’Alba. Daniele Lanzavecchia, padre di Pietro, ormai anziano, supervisiona i lavori in vigna e aiuta il figlio Pietro nella gestione dell’azienda agricola.
I vini Villadoria muovono i primi passi sul panorama nazionale ed internazionale, ottenendo un buon riscontro da parte della clientela sia privata che professionale in Italia ed in Nord America.
In questo periodo la Villadoria cresce rapidamente grazie alla guida sapiente di Pietro.
Egli infatti è un enologo ed agronomo capace e si circonda di collaboratori altrettanto abili in ambito marketing e commerciale.
Proprio in questi anni entra in azienda Daniele, secondogenito di Pietro. Daniele, classe 1953, inizia molto giovane ad affiancare il padre, terminando i suoi studi universitari lavorando. La sua formazione verrà seguita da Pietro e dall’enotecnico Italo Torretta per la parte di cantina, e da Giuseppe Torchio per l’ambito commerciale.
Nasce il vino il Barolo juta, bottiglia rivestita da un involucro di juta. Questo Barolo così particolare nel packaging ha molto successo ed aiuterà ad aprire nuovi mercati e sviluppare quelli esistenti.
Ancora oggi è una bottiglia scambiata da collezionisti ed amatori di vini particolari. Per molti anni è stato il brand Ambassador della Villadoria.
In quegli anni il mercato principale è sicuramente l’Italia, ma grazie a Daniele i mercati esteri iniziano ad acquisire forza, soprattutto gli Stati Uniti ed il Regno Unito.
In questi anni la Villadoria si sviluppa rapidamente. La sua posizione sul mercato italiano ed internazionale si consolida attraverso il costante lavoro di Pietro e di Daniele, sia dal punto di vista del prodotto sia della comunicazione.
Arrivano anche i premi ed i riconoscimenti e Pietro viene insignito del titolo Cavaliere del Tartufo.
Con la crescita dell’azienda, nasce l’esigenza di ampliare la cantina di vinificazione ed affinamento. Iniziano quindi i lavori di costruzione della nuova cantina in Serralunga, che termineranno nell’89 con l’inaugurazione della nuova struttura presso la Tenuta Cappallotto.
Intanto nascono le nuove generazioni, le figlie di Daniele, Alessandra e Paola.
In questi anni Daniele e Pietro lavorano insieme per consolidare l’immagine dell’azienda e migliorare sempre di più la qualità del prodotto. Pietro continua ad occuparsi dell’azienda agricola, mentre Daniele si occupa della parte tecnica e commerciale.
In questi anni nasce il vino Bricco Magno, che diventerà presto il nuovo Brand Ambassador dell’azienda e che conquisterà diversi mercati internazionali.
Alla fine degli anni ’90 purtroppo viene a mancare Pietro, figura di riferimento per la famiglia, l’azienda e fondatore della Villadoria.
La gestione di Daniele punta a valorizzare il marchio Villadoria, acquisendo prestigio per la qualità costante ed il servizio al consumatore. Il Bricco Magno trova riscontri su molti mercati, specialmente in nord Europa ed in USA.
Una serie di vendemmie fortunate sanciscono il successo dei vini Villadoria, riconosciuto da concorsi di fama nazionale, come la Douja d’or, ed internazionale come Decanter e Wine Spectator.
Nel frattempo iniziano i lavori di ristrutturazione dell’antico cascinale della Tenuta Cappallotto che nel 2004 inaugurerà l’Agriturismo, punto importante per l’accoglienza dei visitatori e clienti.
In questi anni Paola, quarta generazione, si laurea a Torino in Agraria, indirizzo viticoltura ed enologia, e poco dopo entra in azienda a lavorare.
Oggi è costante il lavoro di tutti noi per una qualità eccellente, coerente con il nostro amato territorio per soddisfare le esigenze del consumatore più attento.